Poco Noto

Poco Noto con passione e curiosità, va alla ricerca di prodotti poco conosciuti, piccole eccellenze locali per farle conoscere agli amanti delle cose genuine e di qualità.

Il Prosecco DOC Treviso Extra-Dry è il risultato di una ricerca meticolosa, per offrire un vino unico e peculiare, simbolo di un territorio e delle sue tradizioni più pregiate

Il vino

Vino: Prosecco DOC Treviso Vino Spumante
Appellazione: Denominazione di origine controllata
Formato: 0,75 l

La zona di produzione del Prosecco DOC si trova nell’area Nord orientale dell’Italia e più precisamente nei territori della provincia di Treviso. La ricchezza del territorio si esprime nella concentrazione del colore, giallo limone con riflessi verdi, e nel profumo, caratterizzato da un fine bouquet di fiori bianchi, mela verde e scorza di lime, sprigionato dalle bollicine che affiorano in superficie.
All’analisi organolettica il vino della denominazione, ottenuto principalmente con la varietà bianca Glera, si presenta come un vino secco, con caratteristiche di eleganza, leggerezza, snellezza, che assieme al delicato profumo, gli donano gradevolezza e ottima bevibilità. All’olfatto fa percepire un profumo fresco, dove compare il fruttato, il floreale e a chiudere un leggero vegetale; al gusto è morbido, con corpo delicato, con acidità presente e ben armonizzata, il tutto con un retrogusto asciutto. Le note agrumate (limone, cedro), quelle fini e delicate di miele e i sentori di mela matura e di fiori bianchi sono presenti in relazione ai suoli di origine delle uve. L’acidità e la sapidità sono sempre ben presenti ad armonizzare un quadro gusto-olfattivo esaltato da un giusto equilibrio tra gli zuccheri e gli acidi. Grazie alla qualità del frutto l livello di zuccheri residui è inferiore rispetto al tradizionale Prosecco, particolarità che rende questo vino più asciutto e bevibile.
Elegante, ben equilibrato, profumato, di grande struttura, con un perlage fine e persistente. Il Prosecco DOC è un vino che va degustato giovane per assaporare al meglio le sue caratteristiche di profumo e di sapore.

Tenore alcolico: 11%

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prosecco Poco Noto

Produzione

La vendemmia delle uve avviene nelle prime settimane di settembre, quando la maturità organolettica (zuccheri, acidità e sostanze aromatiche) è ottimale per la produzione di spumanti e frizzanti Prosecco DOC.
Dopo la raccolta dell’uva, la prima operazione è la pigiatura. Gli acini vengono separati dai raspi e sono così pronti per la pressatura. La vinificazione in bianco, è avviata grazie a lieviti selezionati, i quali trasformano gli zuccheri presenti nell’uva in alcol e anidride carbonica. L’attività dei lieviti dura circa 15/20 giorni ad una temperatura non superiore ai 18°C al fine di preservare i profumi più delicati dell’uva di partenza.

Dopo la fermentazione inizia il periodo di maturazione, durante il quale vengono svolte le operazioni di travaso e filtrazione per ottenere un vino più limpido. E’ a questo punto che il Prosecco Tranquillo viene imbottigliato, mentre il frizzante e lo Spumante passano all’ultima fase, quella distintiva del Prosecco: la rifermentazione naturale.

La spumantizzazione, metodo italiano o Martinotti, avviene in grandi recipienti a tenuta di pressione, le autoclavi. È qui che il vino grazie alla seconda fermentazione, acquista le famose bollicine. Il metodo Martinotti, inventato dal Dott. Federico Martinotti a fine '800, permette di ottenere vini spumanti e frizzanti dalle caratteristiche note floreali e fruttate.

Abbinamento

Ideale per brindisi e aperitivi oppure a tutto pasto se caraffato.
Si può abbinare ad antipasti leggeri, primi piatti di pesce e secondi a base di carni bianche e di pesce, specie al forno.
E’ un vino bianco che va servito fresco a una temperatura intorno ai 6-8° C.

TERRITORIO


Poco Noto

Il Prosecco DOC è la superba sintesi della combinazione tra varietà di suoli, clima mite e sapienza vinicola tramandata da generazioni.

Il clima che contraddistingue l’area di produzione, insieme alle caratteristiche dei terreni e alle esposizioni dei versanti, rende questa zona particolarmente adatta alla viticoltura. Il paesaggio si caratterizza per una forte integrità che ha permesso di conservare suoli originari e pertanto molto favorevoli alla coltivazione. Pur con le diversità di un territorio relativamente esteso il clima è generalmente temperato: l’area è infatti protetta dalle Alpi a Nord e scaldata ad Est dai venti del mare Adriatico che mitigano la temperatura estiva, provocando una piovosità che favorisce il corretto sviluppo vegetativo della vite. A fine estate la zona è caratterizzata da forti escursioni termiche tra giorno e notte, che permettono lo sviluppo di sostanze aromatiche nell’uva in fase di maturazione. Il terreno di origine alluvionale e, quindi, prevalentemente argilloso-limoso, è ricco di minerali e microelementi e permette di ottenere una produzione di uva che ben si presta alla produzione di vini spumanti e frizzanti.

Nello specifico i vigneti dai quali sono ricavate le uve per fare il Prosecco DOC sono siti in collina nelle seguenti località:
-RIVE DI MERCATO VECCHIO o “RIVE DE MARCA VECIO” piccolo borgo collinare nel comune di Montebelluna
-RIVE DI MORLIN nel comune di Caerano di San Marco


Poco Noto



MONTEBELLUNA

Terra di confine e per questo costellata di innumerevoli castelli e fortezze, Montebelluna è la città paleoveneta per eccellenza. Montebelluna fu infatti un centro di grande pregio e interesse, per la sua valenza strategica nota fin dall’antichità e per questo sede adatta a costruirvi il castello. Il territorio circostante, disseminato di ville venete, mulini, opere irrigue racconta un passato operoso e produttivo, che ha lasciato in eredità una fiorente industria calzaturiera e la storia di questa tradizione è racchiusa nel Museo dello Scarpone a Villa Binetti, unico nel suo genere in Italia. L'origine di Montebelluna risale ai Paleoveneti, le cui tracce sono oggi raccolte nel Museo di Storia Naturale e Archeologia di Villa Biagi. A segnare queste terre anche la Grande Guerra e sul Montello sono ben visibili le trincee, i cippi e le lapidi a memoria delle battaglie e delle migliaia di caduti.


PALIO DEL VECCHIO MERCATO

Già prima del 1000 d.C. a Montebelluna, vi era la consuetudine di tenere un mercato che si svolgeva una domenica al mese. In quell’occasione i mercanti provenienti da località della Lombardia e del Veneto caricavano i loro prodotti su carretti per poterli trasportare e arrivare così al posto di vendita al castello. Per accaparrarsi i posti migliori, fin dall’alba facevano a gara a chi arrivava prima alla piazza del mercato e conquistare così una posizione favorevole. Questa tradizionale” corsa” col carretto alla conquista della postazione migliore rivive una volta all’anno nel centro storico di Montebelluna. Durante la gara le diverse squadre devono tirare un carro agricolo carico di prodotti tipici, lungo i 2 chilometri in salita che dal Municipio portano al Mercato Vecchio


CAERANO

Caerano, come Montebelluna, nel secolo XIII fu signoria della famiglia Ezzelini e visse tutte le vicende legate a questa potente dinastia. Nel secolo XIV appartenne agli Scaligeri, quindi, dopo complicati avvenimenti storici, fu dominio di Venezia.
Seguirono anni di un certo sviluppo economico e demografico, anche per il fatto che Venezia diede mano a grandi lavori idraulici per la canalizzazione delle acque del Brentella derivate dal Piave. Scopo di questa grande opera era quello di venire incontro alle esigenze della popolazione, per irrigare i campi , nonché sfruttare le acque per ottenere la forza motrice necessaria a far muovere le macine dei molini ed azionare i magli degli opifici. Fu così che sorsero numerose piccole e grandi industrie del tempo sulle rive del grande canale e richiamò a Caerano molte famiglie attirate dalla nuove opportunità di lavoro.

Alla fine del XIX secolo Caerano nonostante fosse un paese in grosse difficoltà derivanti da miseria, malattie ed emigrazione, conobbe un timido risveglio del mondo agricolo locale per opera d’esponenti cattolici. Si sperimentarono sistemi di coltivazione più produttivi, fu avviata una scuola agraria serale e festiva per uomini e donne.

Proprio in questo periodo gli amministratori comunali si adoperarono per modernizzare il Comune e promuovere lo sviluppo e nel secondo dopoguerra inizia un periodo di grande boom economico e demografico.

Storia

La presenza e lo sviluppo della vite si deve ai monaci benedettini prima e alla presenza della Repubblica di Venezia poi. I monaci benedettini si insediarono intorno all'anno mille e con il loro operato essi hanno influenzato in modo molto importante la storia agraria e vitivinicola del territorio, determinando la profonda cultura per la vite e il vino che persiste tuttora.
Ma già in epoca romana le uve del vitigno Glera, coltivato inizialmente nella località Prosecco, sulle colline carsiche triestine, davano origine ad un vino di nome Puccino. Nel diciottesimo secolo, la coltivazione del Glera si è sviluppata in tutta la fascia collinare veneto-friulana. Da queste zone la produzione si è estesa espandendosi nei limitrofi territori pianeggianti del Veneto e del Friuli. Qui è nato, a inizio Novecento, grazie alle nuove tecnologie di spumantizzazione, il Prosecco che conosciamo oggi. Nell’ultimo secolo si è sviluppata nell’area di produzione una specifica competenza tecnico-scientifica, grazie anche alla scuola enologica di Conegliano Veneto, una delle più antiche, che ha perfezionato il metodo di produzione per esaltare le caratteristiche peculiari del Prosecco.

Sponsorizzazioni

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Alessandro Daldoss
Atleta paraolimpico vincitore della coppa del mondo IPC di sci alpino 2013/2014 categoria Visually Impaired

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